Metodologia

La mia attenzione si pone sulla persona, vista nella sua dimensione globale, all'interno di una rete di relazioni. Il trattamento si configura dunque non solo come cura di fronte all'insorgere di un problema, una crisi, ma in special modo come promozione del benessere psicofisico.

Questa prospettiva mi deriva da una formazione psicoanalitica interpersonale, alla cui metodologia mi ispiro.

La consulenza psicologica, in un'ottica psicodinamica, si pone l'obiettivo di aiutare la persona a raggiungere uno stato di maggiore benessere psicosomatico, a partire da quanto porta in consultazione. Se le cause del disagio psichico (che si può manifestare come depressione, attacchi di panico, ansia, stress relazionale e stati di preoccupazione più circoscritti) affondano le proprie radici in esperienze traumatiche, modelli di attaccamento disfunzionali, disregolazione affettiva, la persona ha qui la possibilità di elaborarne i nuclei salienti insieme ad un professionista che sappia leggere anche gli aspetti impliciti e le dinamiche profonde che inevitabilmente si presenteranno.

Il mio approccio teorico in breve...

L'orientamento psicoanalitico interpersonale appartiene alla più ampia corrente relazionale che si è imposta in psicoanalisi negli ultimi anni, ad opera di diversi autori insoddisfatti dalla impostazione pulsionale ed intrapsichica classica. Un decisivo contributo a tale direzione all'interno del movimento psicoanalitico si deve a clinici e pensatori del calibro di Sandor Ferenczi, Harry Stack Sullivan e Clara Thompson che, seppur colpiti da dure critiche, portarono avanti una nuova visione della cura. Sebbene gli interpersonalisti abbiano evitato di dare vita ad un paradigma unitario e dogmatico, essi condividono una concezione interattiva tanto della situazione analitica, quanto dello sviluppo. Cruciale è ad esempio il  concetto di campo analitico, all'interno del quale si situa lo stesso analista, venendo quindi a cessare la originaria presunzione di obiettività ed imponendogli la necessità di una presenza autentica. Allo stesso tempo, lo sviluppo della personalità non è veicolato esclusivamente da una serie di bisogni corporali, ma si fonda sul tipo di relazione che il bambino stabilisce con gli altri significativi, relazioni che vengono interiorizzate e formano parti del Sè più o meno collegate tra di loro.

Scopo della psicoterapia è dunque quello di stimolare un processo di cambiamento che passi inevitabilmente dall'arricchimento ed espansione di questo Sè, a partire dall'esperienza relazionale vissuta nella situazione analitica ed i cui esiti sono a priori inconoscibili.